«Quando scrisse il suo bellissimo romanzo intitolato Yoshe Kalb, I.J. Singer si immerse amorosamente nel vasto mare della cultura hassidica, come la conosceva dalla realtà e dalla tradizione letteraria. Nahum, il mistico che legge i Salmi e lo Zohar, è una delle grandi figure della religione hassidica. Ma Singer non rappresentò da lontano il mondo che aveva così caro: lo raffigurò con una vivace, colorita, stravagante luce grottesca. La realtà quotidiana del romanzo è dominata da pensieri erotici, dal denaro, dagli spettri e dall'alcol. Nessuno può negarne la tensione religiosa: ma a volte ci domandiamo se il Dio che regnava sui villaggi ebrei della Polonia e della Russia non fosse il Signore della Bibbia, ma piuttosto quello del Malocchio».
Pietro Citati