Il libro Franza «non è solo un viaggio attraverso una malattia. Cause di morte, tra queste rientrano anche i delitti. Questo è un libro che parla di un delitto ... Esso tenta di far conoscere, di ricercare qualcosa che non è scomparso dal mondo. Oggi è soltanto infinitamente più difficile commettere delitti, ecco perché questi delitti sono tanto sublimi che quasi non riusciamo ad accorgercene e a comprenderli, benché vengano commessi ogni giorno nel nostro ambiente, tra i nostri vicini di casa». Queste parole, che non potrebbero essere più chiare, le leggiamo in una delle cinque prefazioni dautore presenti nella nuova sin dal titolo edizione del Libro Franza, dove i materiali radunati e pubblicati per la prima volta nel 1978 vengono sottoposti a un radicale riassetto filologico da cui riaffiorano, tra laltro, importanti tasselli mancanti nella versione precedente e destinati ad agevolarne la comprensione. In queste pagine postume la grande scrittrice austriaca mette a nudo, dolorosamente, e raggiungendo a tratti il calor bianco della furia e della lucidità, quello che era il presupposto dellintero ciclo Cause di morte, avviato con Malina e rimasto incompiuto: una catena di delitti invisibili, di «sublimi» assassinii dellanima, crimini che «avvengono senza spargimento di sangue» e spesso si presentano come atti innocui o addirittura altruistici e disinteressati. Crimini dove gli assassini possono essere rispettabili psicoterapeuti o giovani e promettenti scrittori, malati di quel singolare «genere di malattia che fa soffrire gli altri e il malato no».
«È l'estate più bella della mia vita e, dovessi campare cent'anni, queste resteranno per me la primavera e l'estate più belle. Della pace non si avverte un gran che, dicono tutti, ma per me è pace, pace!». Così scrive nel suo diario una Bachmann diciottenne alla capitolazione del Terzo Reich. Un diario salvato dall'oblio, di stupefacente intensità, che manifesta ripugnanza etico-estetica...
Ingeborg Bachmann seppe usare genialmente la radio per scrivere saggi a più voci che hanno ancora natura d’etere e riescono a trasmettere, come una vibrazione, lo stato di grazia che scaturisce dall’incontro con grandi scrittori – in questo caso Musil, Wittgenstein, Simone Weil e Proust. Esemplare è l’esposizione del pensiero di Wittgenstein, che prende, nello svolgersi...