Richler nei suoi panni più irascibili, quelli di piazzista di se stesso; nel ricordo di suo figlio durante una visita sul set della Versione di Barney; e al centro del tornado scatenato dieci anni fa, e che a intervalli regolari si riaccende. Un omaggio al ragazzo irresistibile che gli italiani continuano a considerare uno di loro.
Il presentatore più adatto per questo libro sarebbe l'impresario di un freak show, cioè uno di quei personaggi in cilindro e marsina che promettevano, a chi fosse entrato sotto la loro tenda, l'incontro con donne barbute, gemelli siamesi o vergini ottentotte. L'impresario in effetti esiste, si chiama Roberto Abbiati, è attore e regista...
Piccola Biblioteca Adelphi, 573
2008 / pp. 151 / € 13,00€ 12,35
Piccola Biblioteca Adelphi, 573
2008 / pp. 151 / € 13,00€ 12,35
Alan Bennett, Muriel Spark, Matteo Codignola, Paul Collins, Oliver Sacks, Fleur Jaeggy, Marcel Granet, Louis Renou, William Langewiesche, Nicolas Righetti, Tim Judah, Giorgio Amitrano, Miriam Toews, Ottavio Fatica, Alicia Erian
Il quarto numero di «Adelphiana» potrebbe intitolarsi «Impressioni personali». A unire i pezzi qui ospitati è infatti volutamente lo scorcio dal quale sono visti e raccontati luoghi (la Cina dei Boxer in un prezioso inedito di Marcel Granet, e la Corea del Nord nel reportage quasi allucinatorio di Tim Judah), persone (i fratelli...
Czesław Miłosz, Derek Walcott, Wisława Szymborska, Gottfried Benn, Oliver Sacks, Paolo Zellini, William Langewiesche, Priya Sarukkai-Chabria, A.K. Ramanujan, Sirish Rao, Charles Simic, Natasha Radojcic, Tim Judah, Matteo Codignola, Sto
Wendy Doniger, Moshe Idel, Giuseppe Trautteur, Isaiah Berlin, Charles Simic, Elizabeth Taylor, Philippe Halsman, Cyrus L. Sulzberger, Simon Winchester, Mordecai Richler, Concita De Gregorio, Matteo Codignola, Roberto Calasso, Michail Osorgin
Una lettura che oggi è diventata tragicamente indispensabile.
«Il mondo qui descritto è sconcertante. È il mondo del commercio clandestino di uranio, della connessione del traffico di droga con l’atomo e il terrorismo,delle possibili fabbricazioni artigianali e per così dire domestiche di ordigni nucleari rudimentali e sporchi, ma efficaci e devastanti» (Giuseppe Galasso).
Philip Roth da dove ha veramente cominciato: una seduta di psicoanalisi trasformata in un’anarchica, impenitente, fragorosa standup – e uno dei libri più divertenti che siano mai stati scritti.
Philip Roth da dove ha veramente cominciato: una seduta di psicoanalisi trasformata in un’anarchica, impenitente, fragorosa standup – e uno dei libri più divertenti che siano mai stati scritti.
Che cosa hanno in comune Paul Newman, la Regina Madre d’Inghilterra e il popolo degli insonni disposti a seguire in televisione, fino all’alba, le silenziose evoluzioni delle palle colorate su un tappeto verde a tutto schermo? Semplice: una passione, la stessa che Mordecai Richler ha sempre nutrito e che in questo libro, il suo ultimo, si è...
Per la seconda parte di questo romanzo, in cui Bond tenta di scongiurare l'attacco nucleare che il diabolico Hugo Drax ha pianificato contro Londra, Fleming aveva fatto ricerche molto accurate, sfruttando la consulenza sia dell'ente spaziale britannico sia del futuro autore di 2001: Odissea nello spazio Arthur C. Clarke. Per la lunghissima e tormentosa...
Traduzione di Massimo Bocchiola
A cura di Matteo Codignola
A Ian Fleming viene universalmente attribuita l'invenzione di una figura letteraria prima di lui non esistente, la Bond Girl: e la Solitaire di Vivi e lascia morire, una veggente vudù con gli occhi quasi viola, i capelli quasi blu e un legittimo sospetto di verginità è una delle rappresentanti più autorevoli della categoria. Ma meno attenzione...
Traduzione di Flavio Santi
A cura di Matteo Codignola
Il 15 gennaio del 1952, quando si siede alla scrivania di Goldeneye, la sua villa in Giamaica, Ian Fleming non ha idea di cosa scriverà. Parte dal nome del suo personaggio, rubato a un allora celebre ornitologo, e dal ricordo di una partita a carte al Casino di Lisbona, nel 1941. Il primo James Bond nasce così, ed è un romanzo molto diverso da come forse...
Traduzione di Massimo Bocchiola
A cura di Matteo Codignola
Se c'è un libro in grado di dividere i lettori fra chi rischia di contrarre in una forma o nell'altra il morbo del tennis, e chi invece ne risulta immune, è questo. Dove si rivive, un punto dopo l'altro, la semifinale di Forest Hills 1968 fra Arthur Ashe e Clark Graebner – la prima disputata da un tennista nero agli albori dell'èra Open,...
Al-Haditha, Iraq, 19 novembre 2005. Per ritorsione contro un attentato subìto, una compagnia di marines, protetta da regole ambigue, massacra due famiglie di civili inermi. La minuziosa, atroce istantanea di un incubo reale e senza apparente via di uscita.
«Zia Mame ha molto in comune con le eroine letterarie che l'hanno preceduta, e cioè le protagoniste di Gli uomini preferiscono le bionde, Via col vento e Un tram che si chiama desiderio. La sua linguaccia se la batte con quella di Lorelei Lee, e quanto a manipolare maschi Scarlett O'Hara le fa un baffo: se ci si mette, poi, Mame può snocciolare più psicologia...
Se siete fra quanti ritengono che la partenza di zia Mame per l'India abbia ingiustamente sottratto alla vostra vita l'indispensabile correttivo di gag, frasi celebri e alzate d'ingegno, allora siete pronti per incontrare una sua sorella immaginaria, una ragazza di cui persino Mame – accusabile di tutto, ma non di ossequio al comune senso del pudore –...
La vita di Strindberg fu, come noto, una successione di cataclismi: il più brutale, il più fecondo, il più irriducibilmente strindberghiano fu quello del 1895, quando, a Parigi, la ‘mano dell’invisibile’ lo precipitò in un’esperienza surriscaldata, dissestante, introducendolo a terribili cieli e inferni, retti da...