La Francia è, al massimo grado, una nazione letteraria; anzi, è fra tutte quella che con maggiore continuità ha innalzato la letteratura al rango di simbolo della nazione stessa. Ma cè di più: la letteratura ha contribuito a plasmarne i costumi, assumendo un ruolo di primo piano nella sua storia politica, e diventando «un potere spirituale parallelo o rivale rispetto a quello della Chiesa». Attraverso tre parabole esemplari la vicenda, intessuta di laceranti contraddizioni intellettuali e politiche, dellAcadémie française; laffermarsi della conversazione, come rito antropologico e conoscitivo, nella società mondana; lemergere dellidea che la lingua francese sia un essenziale strumento di democraticità grazie a quella fusione di semplicità, naturalezza, facilità, chiarezza che ne è il segno inconfondibile , Marc Fumaroli ci offre ancora una volta un saggio magistrale della sua capacità di mettere a fuoco i caratteri costitutivi della cultura francese, riuscendo a fondere la prospettiva storica con quella tematica, facendo cioè percepire al lettore, contemporaneamente e con straordinaria efficacia, la lontananza e lattualità di quei percorsi. I saggi che compongono questo volume sono apparsi tra il 1986 e il 1992.
Nel corso degli anni, Marc Fumaroli ha studiato e frequentato assiduamente «quella società ideale, e ciò nondimeno reale, che fino alla Rivoluzione francese oltrepassò la geografia politica e religiosa dell'Europa via via umanista, classica, barocca, neoclassica, avendo costantemente l'Antico come patrimonio e oggetto di riflessione», e che «si è essa stessa...
«La pubblicità, uno dei mali più grandi di questo tempo, insulta i nostri sguardi, falsa tutti gli epiteti, rovina i paesaggi, corrompe ogni qualità e ogni critica». Questa invettiva di Paul Valéry appare oggi più condivisibile che mai. E Marc Fumaroli ne ha d'improvviso piena consapevolezza «un certo mattino del settembre 2007», per strada, allorché...