«Il più assoluto “giallo” che sia mai stato scritto, un “giallo” senza soluzione, un pasticciaccio».
Leonardo Sciascia
«L’assassinio di Liliana è una tragedia sacra: un matricidio, come quello che aveva aleggiato sulle pagine della Cognizione del dolore: un delitto erotico, dove Liliana si concede volontariamente allo stupro dell’assassina; un’irruzione alla luce delle furiose forze infernali, che stanno nascoste sotto la superficie della vita e vengono alla luce come le nere Erinni di Eschilo ... Come nei Demòni e nei Fratelli Karamazov, il Narratore si addossa la responsabilità morale e fantastica del delitto: offende, profana, uccide, viene ucciso: vive immerso nell’orrore sacro della tragedia; ed espia sino in fondo l’offesa inferta, nel debole corpo di Liliana, al cuore dolorante della creazione».
Pietro Citati