«Il traduttore ha come compito l’interpretazione dei segni, che sono anch’essi sogni, di quei sogni che imbastiscono parole, che le animano: che sono le parole».
Il quarto numero di «Adelphiana» potrebbe intitolarsi «Impressioni personali». A unire i pezzi qui ospitati è infatti volutamente lo scorcio dal quale sono visti e raccontati luoghi (la Cina dei Boxer in un prezioso inedito di Marcel Granet, e la Corea del Nord nel reportage quasi allucinatorio di Tim Judah), persone (i fratelli Brontë come carnefici di studenti,...