Copertina del volume: Il barone sanguinario

Vladimir Pozner

Il barone sanguinario

Traduzione di Lorenza Di Lella, Giuseppe Girimonti Greco

La collana dei casi, 91
2012, 4ª ediz., pp. 320
isbn: 9788845926914

€ 22,00  (-5%)  € 20,90
IN COPERTINA
Roman Nikolaus Max, barone von Ungern-Sternberg nel 1921 in uniforme tradizionale mongola. con la croce dell'Ordine di San Giorgio.
SINOSSI

Quando accetta la proposta di Blaise Cendrars di scrivere un libro per la sua col­lana di biografie di avventurieri, e sceglie – in modo apparentemente incongruo per un comunista militante – di occuparsi del barone von Ungern-Sternberg, Vladi­mir Pozner non immagina certo che que­sta volta non gli basterà consultare (come aveva fatto per Tolstoj è morto) una mole immensa di documenti, ma che gli toc­che­rà condurre un'ardua inchie­sta, nel corso della quale imboccherà, per poi ab­ban­donarle, una quantità di false piste e si im­batterà in testimoni più o meno inat­tendibili: dall’ex colonnello di Ungern ridotto a fare il tassista alla coppia di de­crepiti aristocratici parigini che hanno conosciuto il barone in fasce (e che di quel paffuto bebè gli manderan­no una foto), sino a «fratello Vahindra», il sedi­cente monaco buddhista che spaccia per il figlio segreto dello stesso Ungern il pal­lido adolescente dai tratti asia­tici con il quale vive in una squallida mansarda... A poco a poco, però, il narratore rie­sce ad afferrare il suo eroe, e ce ne svela gli a­spetti più inquietanti e contraddittori (nonché am­biguamente seducenti): soli­tario, taci­turno, impreve­dibile, irascibile, sadico, paranoide, ferocemente antisemi­ta, super­stizioso, misogino, frugale, ideali­sta, marziale, il barone Ungern ha tenden­ze mistiche, si considera erede di Gengis Khan e si crede investito di una missione provvidenziale – quella di riconquistare l'Occidente partendo dal cuo­re della Mon­golia. Solo uno scrittore fuori dal comune come Pozner poteva ricomporre il puzzle di una personalità tanto complessa, e se­gui­re il barone sanguinario nella sua folle ca­valcata dal Golfo di Finlandia al de­serto del Gobi, fino al suo tragico epilogo, in una ricostruzione storica che è insieme un singolarissimo romanzo di avventure.

Volumi dello stesso autore
Vladimir Pozner

Tolstoj è morto

Nella notte fra il 27 e il 28 ottobre 1910 l’ottantaduenne Lev Tolstoj abbandona moglie e figli e si mette in viaggio, in incognito, su un vagone ferroviario di seconda classe. Ma un malore lo costringe a fermarsi nella stazioncina di Astapovo: un minuscolo villaggio sperduto nell'immenso impero russo, che in poche ore diventerà il centro del mondo.
Traduzione di Giuseppe Girimonti Greco
A cura di Valeria Perrucci
Biblioteca Adelphi, 558
2010 / pp. 274 / € 18,00  € 17,10
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