Nel presentare ai lettori le Storie proprio così, scritte in origine per far addormentare Effie, la sua primogenita, Kipling ricordava come non gli fosse permesso, allora, alterarne neanche una parola: andavano raccontate «proprio così», altrimenti la bambina «sarebbe saltata su a ripristinare la frase mancante». In seguito le avrebbe sperimentate con gli altri figli e i loro piccoli amici, studiandone le reazioni, dando ascolto a eventuali loro appunti, rifinendo ogni cadenza e intonazione tanto che quelle storie hanno finito per diventare vere e proprie formule incantatorie. Così temi didascalici come geografia e preistoria, flora e fauna, nascita della scrittura, «evoluzione della specie» e altro materiale ponderoso, mirabilmente parodiati e reinventati, vengono assunti di diritto nellempireo fiabesco. E verremo a sapere «perché» il Cammello ha la gobba o il Leopardo le macchie; scopriremo le origini degli Armadilli e come sia stato composto il primo Alfabeto; incontreremo il Gatto che se ne va per i fatti suoi e la Farfalla che batte il piede in un tripudio di trovate sempre più fantastiche, accompagnate da rime bislacche e disegni ancor più strani. Giacché qui Kipling ha voluto mostrare, per una volta, un altro suo talento, corredando i testi di disegni in tutti i sensi originali, arabeschi di gusto fin de siècle con un tocco forse dellamico Beardsley che arricchiscono le vie della lettura: dalla stupenda mappa piratesca alla mirabolante collana magica tribale, fino allanimale tetramorfo, che racchiude in sé Giaguaro, Riccio, Tartaruga e Armadillo. E il brivido di piacere, anche inquietante, è assicurato.
«Gli Dei delle cose come stanno» sovrintendono allopera di Kipling. Già, ma come stanno le cose? Lo scrittore non può che andare di persona attraverso i personaggi a scoprirlo nei dettagli. Ad esempio: come si sopravvive schiavi ai remi su una antica galera e che cosa si vede quando il mare raggiunge il parapetto prima di sommergerti? Come ci si sente...
Queste storie raccolte in ogni luogo e da ogni sorta di persone – dal santone, dall’intagliatore, dal falegname, da sconosciuti su piroscafi e treni, da donne che cicalano al crepuscolo, da ufficiali morti e sepolti – annunciano la nascita di uno scrittore, il primo a rivelare un intero subcontinente e a dare voce alla sua stessa gente: gli angloindiani. Una voce così nuova,...