IN COPERTINA
Vista delle nuvole attraverso il finestrino di un aereo (Terminal 4 dell’aeroporto Barajas di Madrid, 2007). Fotografia di Peter Marlow.
© peter marlow/magnum photos/contrasto
SINOSSI

Secondo studi recenti, una conseguenza imprevista del riscaldamento globale sarebbero turbolenze molto più frequenti rispetto al passato, e soprattutto imprevedibili. Nel mondo fisico può essere vero oppure no, ma in questo romanzo di David Szalay i dodici personaggi che da un capitolo all’altro si passano il testimone non sanno davvero cosa potrà succedere, fra il terminal delle partenze e quello degli arrivi, né che esito avrà il loro disperato tentativo di fuga. E se i maschi di Tutto quello che è un uomo avevano ancora un continente di terra e acqua in cui tentare di mimetizzarsi, sfuggendo alle proprie catastrofi interiori, gli uomini e le donne di Turbolenza vivono in aria – come, sempre più spesso, molti di noi. E, come molti di noi, sanno che dall’aria non si può sperare di proteggersi: nell’aria, soprattutto, non si può sperare di nascondersi.

«Il XXI secolo, a 10.000 metri d’altezza» («The Guardian»).

Volumi dello stesso autore
«È imbarazzante. E meraviglioso» («The New York Times»).
Traduzione di Anna Rusconi
gli Adelphi, 614
2021 / pp. 402 / € 14,00  € 13,30
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