William Faulkner
Foglie rosse
e altri racconti
Biblioteca Adelphi, 621
2014, 2ª ediz., pp. 254
isbn: 9788845928819
I racconti di William Faulkner sono scaturiti dalla stessa materia dei grandi romanzi dell’autore. Vi ritroviamo così il microcosmo della contea di Yoknapatawpha, trasfigurazione di quella di Lafayette, nel suo Mississippi, con quel particolare métissage prodotto da un secolo e mezzo di invasioni coloniali, immigrazioni e conflitti tra etnie, classi e generazioni: indiani Chikasaw e schiavi neri braccati come selvaggina, bianchi poveri e benestanti, tagliagole portuali e gente per bene, vigliacchi e altruisti capaci di occasionali eroismi, sopravvissuti della guerra civile e reduci della prima guerra mondiale. E vi ritroviamo, contiguo a questo brulichio di personaggi elevati ad archetipi, un paesaggio inconfondibile, dove la cieca tensione alla sopravvivenza pervade un susseguirsi di boschi e borghi, piantagioni e viottole sterrate, terre dissodate e foreste popolate di cervi, luoghi incendiati da meriggi accecanti o sfiorati da interminabili, «strani crepuscoli» in cui si condensa una disillusione immedicabile. Prigionieri di un determinismo da cui non riesce a liberarli l’effimera euforia dei balli, del whisky, del gioco d’azzardo, dei combattimenti dei galli, tutti sembrano abitati da pensieri imperscrutabili. Eppure proprio in questo agitarsi impotente Faulkner trova il segreto «del cuore umano e dei suoi dilemmi»: un segreto esteso a tutto il mondo animato e inanimato, se persino delle vecchie finestre sfondate ricordano «occhi colpiti da cateratte». Un segreto che può essere rivelato – e riscattato – solo da una lingua e uno stile attenti ai battiti più riposti.
Il meglio dei racconti di Faulkner.