Più di ogni altra civiltà, lIndia ha posto al vertice di tutto la conoscenza. Con laggiunta di una condizione peculiare: che la conoscenza deve portare alla liberazione. Ma che cosè la liberazione? E quali vie conducono ad essa? Molte le risposte, molte le vie dalle Upanisad al Buddha nella tradizione indiana. Zolla ha voluto delineare alcuni tratti di tre di queste: il Vedanta, forse la più complessa e alta compagine metafisica dellIndia; la bhakti («devozione»), la via del cuore e dellabbandono, delleffusione mistica e lirica; e infine il tantrismo, paradossale, misteriosa e spesso equivocata via delloltraggio, dove linfrazione della regola può diventare elemento intensificante, esaltante e, da ultimo, liberatorio.
Nel lungo saggio – Catabasi e anastasi – che costituisce il nucleo di questo libro, il tema duplice ed essenziale del viaggio nel regno dei morti e della resurrezione è indagato sul piano sia teologico che figurativo. E subito emerge, come elemento perturbante, la biunivocità delle due dimensioni: da un lato il pensiero mitico-religioso sente infatti «l’irruzione...
Sappiamo che una delle bêtes noires del Sessantotto era la parola «autorità». Ma la parola «autorità» ha senso unicamente se connessa a «tradizione». E che cos’è la tradizione? Solo René Guénon è riuscito a restituire al termine il suo senso pieno, di conoscenza primordiale a cui dobbiamo in qualche modo ricongiungerci se vogliamo...