«La deontologia della verità di Wright, basata su un nobile empirismo, si accompagna a un altrettanto impellente bisogno di efficacia narrativa. Due esigenze tutt'altro che contraddittorie, come potrebbe sembrare a prima vista. È dalla migliore fiction americana degli ultimi vent'anni che Wright deriva un presupposto fondamentale: quella specie di affinità elettiva, di agghiacciante simmetria, tra il modo in cui il romanzo organizza la sua trama e il procedere del complotto terroristico».
Emanuele Trevi