Quando apparve per la prima volta, nel 1931, questo saggio si impose subito come unopera capitale, in grado di gettare nuova luce su alcuni passaggi decisivi dellarte medioevale in Occidente. E non mancò di sbalordire l«occhio assoluto» che rivelava il suo giovane autore, nonché la sua capacità di individuare nel groviglio dei corpi, nellesplosione del mostruoso, nelloltranza antirealistica della plastica dei secoli XI e XII la segreta immanenza di un ristretto numero di schemi lineari fissi. I più bizzarri intrecci animali, le più inverosimili deformazioni anatomiche ricalcano precisi motivi decorativi quali la palmetta, il viticcio, le foglie con gli steli ad asso di cuori: dietro lapparente disordine e le violente sproporzioni della scultura romanica, Baltruaitis intuisce così per primo la dialettica fra necessità architettoniche e una sorta di ossessione geometrica, di implacabile rigore formale. E confutando la tradizione che vede nella prima scultura monumentale del Medioevo unarte ancora alla ricerca di se stessa e dei propri mezzi, inaugura una indagine magistrale proseguita poi con Il Medioevo fantastico e Risvegli e prodigi , che costituisce ancora oggi la migliore guida per chi voglia accostarsi non solo a uno dei periodi più misteriosi dellarte, ma anche a quellamalgama di teratologia e astrazione che si ritrova nei mondi visionari di ogni tempo.
Quando fu ravvisata la sorprendente affinità della scultura romanica con le immagini dellantica arte mesopotamica, non pochi archeologi e storici si dedicarono con fervore allesplorazione del nuovo, affascinante territorio di studi. Ma solo il giovane Baltruaitis doveva individuare, con facoltà rabdomantica, il complesso e occulto reticolo di vie che aveva messo in...
Concepito insieme a Medioevo fantastico, Risvegli e prodigi completa in prospettiva temporale la mirabile indagine di Baltruaitis sui temi del mostruoso, del grottesco, del demoniaco, del fantastico e sulla loro rappresentazione nelletà di mezzo. Lo stupore che coglie il lettore di Medioevo fantastico nello scoprire quanto profondamente e capillarmente immagini venute dallOriente...