Benedetto Croce

Estetica

Benedetto Croce

Estetica

come scienza dell’espressione e linguistica generale. Teoria e Storia
A cura di Giuseppe Galasso
Classici
1990, 2ª ediz., pp. XXXI-725
isbn: 9788845907784
Temi: Filosofia
€ 70,00 -5% € 66,50
Condividi Condividi Condividi
Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello
Risvolto
Pubblicando l’Estetica, nel 1902, Croce si rivelò, all’improvviso, creatore di una possente architettura di pensiero, che proprio sull’estetica poggiava e si sarebbe poi articolata in una «filosofia dello spirito».
Con un procedimento che gli era congeniale e corrispondeva perfettamente ai suoi presupposti, Croce propose in questo libro una trattazione che si componeva «di una parte teorica e di una parte storica, ossia di due libri indipendenti, ma che si aiutano a vicenda». Nella parte teorica, fin dalle prime righe Croce muove verso l’enunciazione della sua tesi fondamentale: l’arte è intuizione, mentre a sua volta «intuire è esprimere; e nient’altro (niente di più, ma niente di meno) che esprimere». Sulla base di questo presupposto, la trattazione procede poi con perentoria consequenzialità. E così vediamo cadere davanti ai nostri occhi, come quinte di cartone, una quantità di nozioni acquisite sull’arte, nel corso dei secoli, che non reggono a questa nuova sfida speculativa. Nella parte storica, infine, che per lui, come sempre, è indispensabile sostegno di ogni proposizione teoretica, Croce ci mostra come, attraverso le varie teorie e polemiche sul bello, da Baumgarten a Kant, da Vico a Hegel, nella cultura moderna, nonché nelle antiche dispute, da Aristotele a Plotino, si facesse luce più volte, per essere poi altrettanto spesso sommersa, una concezione del bello e della poesia che sottraesse quest’ultima a ogni eteronomia e a ogni funzionalità retorica. Questa era appunto la concezione di Croce, che qui si dispiega con grandiosa eloquenza e vis polemica – e rimane fondamentale anche oggi, per chiunque torni a porsi, in ogni ambito, il problema estetico.