Risvolto
Nellaprile del 1916, compiendo sessantanni nella Pietroburgo scossa dalla guerra e presto dalla rivoluzione, Rozanov volle celebrare la ricorrenza con «i suoi cari», cioè con i suoi lettori, «condividendo con loro le cose che mi stanno più a cuore...»: in questo caso, lEgitto. Ma lEgitto di Rozanov, quale qui si presenta, è eccentrico e sorprendente come tutte le sue visioni. Rozanov, il più pagano fra gli scrittori cristiani, trova in questa remota civiltà il luogo originario dei misteri del sesso e della vita, e ad essi dedica unultima meditazione. Landamento della sua prosa è ondoso, sinuoso, debordante, invadente: il lettore ne sarà subito avvolto, invischiato, affascinato, come affascinati furono tanti grandi scrittori russi, dalla Cvetaeva a Sinjavskij, che ne hanno subìto una profonda influenza.
Per Rozanov, lEgitto è il talamo, la stanza nuziale dellumanità. È la terra sopra la quale ancora pulsa il cielo stellato, che poi scompare e lascia un immenso vuoto sopra la nostra testa. Insofferente di ogni gabbia concettuale, Rozanov fu linesauribile cantore della fisiologia, colui che più avvicinò la prosa al puro respiro. E la scaturigine della fisiologia è il sesso: «Il legame del sesso con Dio è più grande di quello dellintelligenza o perfino della coscienza con Dio». Nelle piante di loto, nel limo egizio Rozanov riconosceva lelemento primordiale a cui voleva riavvicinarsi. «Il segreto e il miracolo, la profondità e lincanto della civiltà egizia consistono in questo: nella crescita spontanea della pianta dal suo seme. E se il seme è la pianta, essa cresce dovunque, perché è tale il destino delle piante. Senonché presso alcuni popoli la pianta cresce a dovere, presso altri cresce a richiesta. O anche secondo una generica aspettativa. Al contrario, presso gli egizi nessuno si aspettava, nessuno richiedeva e faceva alcunché: essi erano i primi. Perciò la pianta cresceva spontaneamente. Tutto è primordiale nel loro caso, tutto ribolle nella propria linfa». A questo Egitto, con audacia che si proponeva di far rabbrividire i dotti, Rozanov riconduce anche tutto il mondo dellAntico Testamento, mentre la Grecia e la cristianità tendono a distaccarsene. Ma, nella sua continua, provocatoria paradossalità, Rozanov non chiede unadesione puntuale ai suoi argomenti. Aspira soltanto a ritrovare una certa pulsazione della vita. «Un po di fisiologia. Altrimenti tutto è molto arido...».
Pubblicato nel 1916 in pochi esemplari, e mai più ristampato (Rozanov è tuttora al bando nellUnione Sovietica), di questo libro si sono conservate non più di dieci copie. Questa è la prima traduzione che ne appaia al mondo.