SINOSSI

Aleksandr Herzen, fra i grandi russi dell’Ottocento, è forse il meno conosciuto, anche se – per paradosso – fu tra loro il più occidentale ed europeo. Giovane aristocratico con sogni rivoluzionari, si trovò nel cuore dell’Europa, a Parigi, quando scoppiò la rivoluzione del 1848. Poté così vedere con i propri occhi ciò in cui aveva sperato, lo raccontò con una icasticità a cui solo può paragonarsi quella di Tocqueville – e immediatamente ne constatò il fallimento. E, da socialista illuminato, scrisse a caldo la più formidabile, chiaroveggente, devastante liquidazione del socialismo. Si intenda: di ogni socialismo, in quanto si fondi su una visione errata di come è fatto l’uomo e di come può essere fatta la società. Visione rosea e generosa in partenza, che presto si trasforma in pratica poliziesca e persecutoria. Queste pagine hanno il dono di una giovinezza perenne, anche per la forza dello stile e per il loro andamento drammatico e narrativo. Come scrive Isaiah Berlin – il suo più congeniale e autorevole interprete moderno – nell’introduzione (del 1956) a questo libro, le idee di Herzen «sono oggi originali e notevoli come quando furono per la prima volta espresse cento anni fa, e la loro importanza per la nostra epoca sembra ancora più grande di quanto non lo sia stata per la sua».
Dall’altra sponda apparve per la prima volta in tedesco nel 1850; l’edizione russa, arricchita della Prefazione, è del 1855.

La più formidabile, chiaroveggente, devastante liquidazione del socialismo – operata da un socialista illuminato.

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