New York, notte. Un uomo e una donna camminano lungo la Quinta Strada. Entrano in un bar. Ne escono. Un altro bar. E riprendono a camminare, instancabili, come se non potessero fare altro che camminare: «come se avessero sempre camminato così, per le strade di New York, alle cinque del mattino». Come se la notte non dovesse mai finire. Lui non sa niente di lei, lei non sa niente di lui. Lei traballa un po sui tacchi troppo alti, e ha una voce roca, una voce che fa pensare a una pena oscura; su una delle sue calze chiare spicca una smagliatura sottile come una cicatrice. Non è né giovanissima né prepotentemente bella; sul suo viso, i segni di una stanchezza, di una ferita remota: ma è proprio questo a renderla seducente. Si sono incontrati solo poche ore prima, in una caffetteria nei pressi di Washington Square, come due naufraghi, e ora «sono così tenacemente avvinti luno allaltro che la sola idea della separazione risulta loro intollerabile». Ma come si può rimanere in quel territorio privilegiato, fuori del tempo e dello spazio, che è lamour fou? Con Tre camere a Manhattan (di cui disse: «È uno dei pochissimi romanzi che abbia scritto a caldo e questo mi faceva paura») Simenon si impone come un grande romanziere della passione. Tre camere a Manhattan fu scritto negli Stati Uniti nel 1946.
"Il centro abitato più vicino era una piccola frazione. All’altezza della prima casa, una misera catapecchia, la macchina aveva deviato e si era fermata davanti alla porta. Ma ormai era ripartita, e dall’abitazione non filtrava alcun chiarore.
"Anche stavolta Schultz bussò con il manico del frustino: nessuna risposta. Allora girò il chiavistello ed entrò.
"Buio pesto.
Traduzioni di Marina Di Leo, Laura Frausin Guarino e Ena Marchi
«Lo ucciderò». Non pensa ad altro Élie, da quando, nella pensione della signora Lange che è ormai diventata il suo rifugio e la sua tana, è arrivato Michel. Ventidue anni, capelli scuri e lisci, gli occhi di un nero profondo, la carnagione olivastra, Michel è il rampollo di un’agiata famiglia romena, ha la stanza migliore, viene nutrito...