Da più di centocinquantanni, da quando Pukin cadde in duello, colpito da una pallottola del suo avversario dAnthès, la Russia intera come un coro immane, sempre rinnovato e con essa tutto il mondo si domandano: che cosa avvenne veramente negli ultimi mesi di vita di Pukin? Quale catena di eventi provocò lesplodere di quella pallottola fatale? Qual è la verità di questa storia frivola e sinistra? È una storia di amore e tradimento con al centro la bellissima Natalie, moglie del poeta? O è anche un oscuro complotto? E quale parte ebbe nella vicenda lo «sciagurato carattere passionale» di Pukin? Sul tema si sono accumulati migliaia di testi e di interpretazioni, con il risultato di renderlo ancor più inavvicinabile. Serena Vitale si è dunque lanciata in unimpresa davvero ardua: ricostruire giorno per giorno, talvolta ora per ora, quei mesi, lasciando risuonare le voci della società che con Pukin sarebbe morta; e indagare la verità dei fatti, basandosi unicamente su documenti (alcuni dei quali, decisivi, venuti alla luce nel corso del suo lungo lavoro di ricerca e di studio). Per fare ciò occorrevano il piglio del romanziere e unossessiva precisione filologica. Un raro caso ha voluto che tali qualità si ritrovassero insieme in questo libro e addirittura si sostenessero a vicenda. Il risultato si potrà leggere come un travolgente romanzo poliziesco: la vittima sulla cui morte si indaga è la verità, il luogo dellazione i salotti pietroburghesi, il tempo quello eterno della lotta tra volgarità ed eleganza, lassassino forse il Caso, lindizio decisivo chissà un bottone perduto.
Mosca, 14 aprile 1930. Intorno alle undici del mattino i telefoni si mettono a suonare tutti insieme, come indemoniati, diffondendo «l'oceanica notizia» del suicidio di Vladimir Majakovskij: uno sparo al cuore, che immediatamente trasporta il poeta nella costellazione delle giovani leggende. Per alcuni quella fine appare come un segno: è morta l'utopia rivoluzionaria. Ma c'è...