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Barbara O'Brien

Operatori e Cose

Confessioni di una schizofrenica

Con una Postfazione di Michael Maccoby
Traduzione di Maria Baiocchi e Anna Tagliavini

Adelphi eBook
2021, pp. 251
isbn: 9788845984754

€ 10,99
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IN COPERTINA
Michaël Borremans, Gli allievi (2001). Fotografia di Peter Cox.
courtesy zeno x gallery, antwerp
SINOSSI

Immaginate di svegliarvi una mattina co­me le altre e vedere ai piedi del vostro let­to tre figure spettrali, ma terribilmente ve­re – un ragazzino con un sorriso stampato sul volto, un uomo anziano dall’aria auto­revole, che ispira fiducia, uno strano indi­viduo con lunghi capelli dritti e neri, linea­menti femminei e un’espressione arrogan­te. E immaginate, da quel giorno in poi, di non poter più pensare liberamente, di di­ventare le cavie di un oscuro esperimento e non poter fare altro che eseguire i loro ordini.
È quello che è accaduto a Barbara O’Brien, pseudonimo di una giovane donna che al­la fine degli anni Cinquanta ha pubblicato questo libro: una delle più straordinarie te­stimonianze dall’interno di un delirio schi­zofrenico durato sei mesi, da cui miraco­losamente, e con le sue sole forze, è riusci­ta a liberarsi. Ma chi sono quelle figure che ha visto materializzarsi nella sua stanza, e cosa vogliono da lei? Sono gli «Operato­ri», occhiuti guardiani che nel suo univer­so paranoide studiano, sorvegliano, escogi­tano sempre nuovi modi per esercitare po­tere sulle loro vittime, le «Cose», a cui non resta che guardare e aspettare. Eppure, u­sciti insieme a lei dalla cronaca del suo deli­rio, ci sembra di avvertire una strana affinità fra l’operare di quelle feroci e perse­cutorie presenze e la struttura stessa su cui si regge il mondo chiamato «normale».

La struttura segreta e persecutoria di un mondo che ci somiglia, rivelata attraverso la straordinaria testimonianza del delirio di una schizofrenica.