IN COPERTINA
Heinrich Hoffmann, una tavola da Pierino Porcospino, Francoforte sul Meno, 1847.
SINOSSI

Medico famoso, uomo affascinante e paradossale, Georg Groddeck (1866-1934) fu il primo che si valse dei metodi psicoanalitici nella cura delle malattie organiche; fu anche il solo, fra i pionieri della psicoanalisi, a non voler mascherare quella componente di guaritore, di mago, che deve esserci in chi opera sulla psiche dell’uomo. Egli teneva a precisare di non aver nulla a che fare con la scienza psicoanalitica, sebbene Freud, suo estimatore e maestro, lo assicurasse del contrario.
Groddeck diffidava delle teorie troppo rigide, era insofferente di ogni gergo tecnico e mai avrebbe rinunciato alla sua fantasiosa ironia. È naturale perciò che la sua opera più nota, Il libro dell’Es, pubblicato per la prima volta a Vienna nel 1923, sia il meno accademico, il meno ortodosso fra i testi salienti della psicoanalisi, quello che sfugge a ogni classificazione, anche perché frutto di una rara felicità di scrittura. Trattato psicoanalitico sotto forma di romanzo epistolare, pedagogia radicale, piegata in un giuoco alterno di sfavillante malizia e di tenera intimità, contro tutti i possibili tabù, Il libro dell’Es è un carteggio fra il medico-psicoanalista Patrik Troll – alter ego di Groddeck – e una sua amica, la quale considera da principio con scetticismo le strabilianti teorie del suo corrispondente, ma ne viene a poco a poco conquistata. In un linguaggio diretto, di una spregiudicatezza «rabelaisiana» (la pruderie volle che le copie della prima edizione uscita in Inghilterra fossero sigillate), Groddeck espone la propria concezione dell’inconscio, da lui denominato «Es», termine che poi Freud adottò. Le sue dimostrazioni sono condotte su una massa di casi clinici, di storie, di aneddoti, di ricordi, tratti dal repertorio della sua ricchissima esperienza terapeutica. Il tono è sempre leggero, mobilissimo, pronto all’autoironia. Ma le teorie erano, e restano parzialmente a tutt’oggi, di un’audacia estrema.
Per Groddeck l’inconscio non è solo una parte della psiche personale, ma la potenza stessa che regge il mondo. Su questo fondamento le teorie freudiane sono portate alle ultime conseguenze e i loro limiti, attraverso l’immissione di un’incognita quasi inafferrabile, vengono paradossalmente sottolineati. La potenza dell’Es si manifesta come linguaggio, è essa stessa il linguaggio del mondo. Noi, in quanto parte del mondo, parliamo quel linguaggio, con il nostro corpo, con i nostri gesti, con il nostro modo di pensare, di operare, con le nostre malattie, con tutto quello che può capitarci, perché il caso non è che un altro nome dell’Es. Così il compito dell’analista, o meglio del medico che si serve dell’analisi come di un suo strumento essenziale, sarà di saper leggere in questa foresta di significati, di sollecitare, con la comprensione più profonda e con l’astuzia più sottile, l’Es del malato a collaborare alla sua guarigione. Ma per ottenere questo risultato, il medico dovrà, lui stesso, trasformarsi, acquisire nuove verità in un rapporto che non può non essere di reciproco scambio e arricchimento.
In questo modo Groddeck abbandona alcuni presupposti del buon senso occidentale: la cauta separazione tra organico e psichico, tra significante e insignificante. Dietro ai suoi ragionamenti s’intravvede una sfida esorbitante, che solo la sua carica straordinaria di intuito e di fede nelle infinite possibilità della vita pienamente giustifica.

Volumi dello stesso autore
Georg Groddeck

Il linguaggio dell’Es

In questo volume, che raccoglie i più rilevanti scritti teorici di Groddeck, il lettore troverà il grande psicoanalista direttamente al lavoro sui frammenti più disparati dell’Es, siano essi un caso clinico, o la rete di significati connessi all’occhio o al ventre, o una serie di parole di cui egli studia per mezzo dell’etimologia...
Traduzione di Maria Gregorio
gli Adelphi, 266
2005 / pp. 350 / € 12,00  € 11,40
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gli Adelphi, 266
2005 / pp. 350 / € 12,00  € 11,40
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Altre edizioni
Georg Groddeck

Lo scrutatore d’anime

«Non è facile sopportare pensieri così intelligenti, audaci e impertinenti» scriveva Freud a Groddeck nel febbraio del 1920 a proposito dello Scrutatore d’anime. Questo singolare romanzo, l’unico che Groddeck abbia scritto, era stato fino allora rifiutato da vari editori, piuttosto scandalizzati dal suo contenuto, e fu proprio...
Traduzione di Amina Pandolfi
Biblioteca Adelphi, 68
1976 / pp. 447 / € 22,00  € 20,90
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Biblioteca Adelphi, 68
1976 / pp. 447 / € 22,00  € 20,90
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Altre edizioni
Sigmund Freud, Georg Groddeck

Carteggio Freud-Groddeck

Questo vivacissimo carteggio ci fa assistere all’incontro e ai ricchi scambi di idee fra Georg Groddeck, l’«analista selvaggio», e il fondatore della psicoanalisi. Diversi in tutto, ma legati da una immensa stima reciproca, Groddeck e Freud si sono scritti per più di quindici anni, dal 1917 al 1934, lettere che spesso toccano, con...
Traduzione di Laura Schwarz
Piccola Biblioteca Adelphi, 5
1973 / pp. 122 / € 14,00  € 13,30
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Piccola Biblioteca Adelphi, 5
1973 / pp. 122 / € 14,00  € 13,30
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