SINOSSI

L’interpretazione del verbo essere è come una costante che attraversa tutto il pensiero linguistico dell’Occidente sin dalle prime opere di Aristotele. E nel suo dipanarsi si intreccia con la filosofia, la metafisica, la logica e perfino con la matematica, tanto che Bertrand Russell considerava il verbo essere una disgrazia per l’umanità. Andrea Moro ricostruisce questa storia: dalla Grecia classica, attraverso i duelli tra maestri della logica nel Medioevo e le rivoluzioni seicentesche, fino al Novecento, quando la linguistica diventa un modello propulsivo per le neuroscienze. Il verbo essere penetra nel pensiero linguistico moderno portando scandalo e, come un cavallo di Troia, insinua elementi di disturbo tali da indurci a ripensare dalla radice la più fondamentale delle strutture del linguaggio umano: la frase.
È una ricerca appassionante, quella di Moro, che giunge a scoprire una formula tale da risolvere l’anomalia delle frasi copulari – suscitando così nuove domande, sul linguaggio come sulla struttura della mente.

Volumi dello stesso autore
Andrea Moro

Parlo dunque sono

«Il linguaggio è più simile a un fiocco di neve che al collo di una giraffa. Le sue proprietà specifiche nascono dalle leggi di natura, non sono qualcosa che si sviluppa come accumulo di fatti storici casuali» (Noam Chomsky).
Piccola Biblioteca Adelphi, 799
2024 / pp. 174 / € 14,00  € 13,30
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Altre edizioni
Andrea Moro

Parlo dunque sono

Diciasette istantanee sul linguaggio
Biblioteca minima, 51
2012 / pp. 104 / € 7,00
Biblioteca minima, 51
2012 / pp. 104 / € 7,00