Friedrich Nietzsche
Lezioni di Basilea e scritti filologici 1869-1878
Volume II, tomo II delle «Opere di Friedrich Nietzsche»
A cura di Manfred Posani Löwenstein, Carlotta Santini
Classici, 79
2025, pp. 1148
isbn: 9788845939723
Nietzsche non si congedò mai dalla filologia, quest’arte di «orafi della parola», maestra della «lettura lenta»; non lo fece dopo aver spinto all’estremo, con La nascita della tragedia, i confini della propria disciplina, e nemmeno dopo aver abbandonato precocemente l’insegnamento universitario.
Chi getti uno sguardo nell’officina dei corsi basileesi rimarrà colpito, piuttosto, dalla distanza che separa queste incursioni filologiche da ciò che Nietzsche predicava, in quegli stessi anni, nelle sue Considerazioni inattuali: quasi che il giovane professore volesse testare con i suoi studenti, al riparo da orecchie indiscrete, concetti nuovi e pericolosi.
La spregiudicata analisi del linguaggio di Verità e menzogna in senso extramorale affiora nei corsi sulla retorica antica; gli aforismi di Umano, troppo umano sulla magia e sulle premesse inconfessabili della «cultura superiore» sono già nel Servizio divino dei Greci.
Mentre la Storia della letteratura greca (anch’essa piena di collegamenti nascosti con le opere successive) sembra scrollarsi di dosso ogni postura neoclassica con due semplici domande: cosa significa «letteratura» per i Greci? Che cos’è uno «scrittore», all’interno di una tradizione ancora indissolubilmente legata all’oralità? Problemi che tradiscono, a dispetto del carattere inevitabilmente frammentario e compilativo di molte pagine di appunti, un disegno visionario.
E forse bisognerà leggere queste lezioni, a loro volta, come tasselli di una totalità più vasta e incompiuta – frammenti di quella storia della cultura greca che andava escogitando, a pochi passi dall’aula di Nietzsche, un altro spirito «inattuale»: Jacob Burckhardt.
Che cosa significa «letteratura» per i Greci? In che cosa consiste un «autore» all’interno di una tradizione ancora indissolubilmente legata all’oralità? Che cosa rimane dell’arte greca quando viene ricondotta alla sua origine religiosa? La risposta di Nietzsche a questi essenziali interrogativi nei suoi corsi universitari di Basilea.