«Tra i libri italiani degli ultimi anni quello che ho più letto, riletto e meditato è la Breve storia dell’infinito di Paolo Zellini, che si apre con la famosa invettiva di Borges contro l’infinito: “concetto che corrompe e altera tutti gli altri”, e prosegue passando in rassegna tutte le argomentazioni sul tema, col risultato di dissolvere e rovesciare l’estensione dell’infinito nella densità dell’infinitesimo».
Italo Calvino