Simon Winchester

L’uomo che amava la Cina

Simon Winchester

L’uomo che amava la Cina

Traduzione di Adriana Bottini
La collana dei casi, 87
2010, 2ª ediz., pp. 355, 22 tavv. in b.n.
isbn: 9788845925290
Temi: Biografie, Storia contemporanea, Cina
€ 30,00 · Temporaneamente non disponibile
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Risvolto

Ci sono biografie cui gli autori aggiungono robuste iniezioni di fatti più o meno avvenuti, nel tentativo, non sempre elegante, di farle assomigliare a romanzi: e ce ne sono altre in cui l’autore qualche fatto è costretto a toglierlo, perché il romanzesco non appaia inverosimile. A questa seconda categoria, non molto folta, appartiene la vita di Joseph Needham, brillante biochimico a Cambridge, nudista ante litteram, danzatore quasi professionale di balli folklorici dell’antica Inghilterra (con l’ausilio delle indispensabili cavigliere), comunista, marito esemplare di una biochimica inglese, Dorothy, e amante entusiasta di una biochimica cinese, Lu Guizhen – ciascuna la migliore amica dell’altra. Una vita, quella di Needham, interamente sotto il segno dell’azione e del tumulto, che conosce il suo apice, ma non il suo epilogo, negli anni trascorsi in Cina, con complessi incarichi diplomatici, fra il 1943 e il 1946. Una vita nelle cui pause Needham trovò il modo e l’energia di curare diciotto volumi di un’opera capitale ancora oggi in corso di realizzazione, Scienza e civiltà in Cina, straordinaria enciclopedia di una civiltà millenaria e al tempo stesso appassionante inchiesta sul cosiddetto «problema di Needham» – perché, se la Cina ha inventato quasi tutto (dalla polvere da sparo alla stampa), la scienza moderna si è sviluppata altrove, sulle sponde del Mediterraneo e dell’Atlantico? Una vita che Simon Winchester condensa in un profilo virtuosistico e accattivante, dove fra l’altro si dimostra che il pensiero può somigliare a un film d’avventura, e che nessuna avventura è più emozionante del pensiero.