Per questo suo primo romanzo in lingua francese Kundera sembra aver sfidato se stesso a raggiungere simultaneamente un estremo di brevità, densità e leggerezza. Sconcertati e incantati, lo seguiamo in una notte di mezza estate dove si intersecano, come in una féerie, due storie di seduzione, separate da più di duecento anni e oscillanti vertiginosamente fra il sublime e lesilarante. Ma questa è solo lintelaiatura di una vicenda che non si lascia raccontare, perché Kundera sembra avervi miniaturizzato una quantità imponente di «temi esistenziali». Primo fra tutti quello della lentezza: una parola di cui scopriremo un senso nuovo, come se non lavessimo mai conosciuta prima. Così, di colpo, ci apparirà evidente che parlare della lentezza significa parlare della memoria e parlare della memoria significa parlare di tutto. La lentezza (1994) è apparso in Francia nel gennaio del 1995.
Gettare una luce sui problemi più seri e al tempo stesso non pronunciare una sola frase seria, subire il fascino della realtà del mondo contemporaneo e al tempo stesso evitare ogni realismo – ecco La festa dell'insignificanza. Chi conosce i libri di Kundera sa che il desiderio di incorporare in un romanzo una goccia di «non serietà» non è cosa...
Quando Paul Valéry fu accolto, nel 1925, fra gli «immortali» dellAcadémie française, si vide costretto lui che non aveva grande stima per larte del romanzo a pronunciare lelogio di Anatole France, suo predecessore. In un panegirico divenuto leggendario, non solo riuscì a parlare di France senza mai menzionarne il nome,...