Nel dicembre del 1909 leditore tedesco Mohr si rivolse a Croce perché scrivesse una sorta di «manuale di Filosofia della storia». Croce accettò, seppure indicando una data di consegna non vicina, il 1913. E così ebbe inizio la tortuosa elaborazione di quello che sarebbe diventato Teoria e storia della storiografia. A mano a mano che si precisava, nella mente dellautore, il disegno del libro, crescevano anche le perplessità sulla sua destinazione. Finché, nel 1912, Croce ne trasse una conclusione: «i risultati ai quali sono giunto e la critica che esercito su me stesso mi hanno persuaso che un volume di Filosofia della storia non si può fare in niun modo; o, almeno, non si può fare da me, che nego radicalmente la filosofia della storia». Il progetto rimaneva, ma si sarebbe sviluppato in tuttaltra direzione. Sarebbe divenuto il luogo dove Croce avrebbe finalmente mostrato la storia quale gli si era venuta rivelando in ventanni di riflessioni: «come risultato ultimo dello spirito teoretico, il mare in cui sboccava il fiume dellarte ingrossato da quello della filosofia». Pubblicato finalmente in italiano nel 1917, dopo una genesi «tormentata e a lungo incerta nelle sue prospettive», di cui qui rende conto puntualmente il saggio di Giuseppe Galasso, Teoria e storia della storiografia si legge oggi come il libro che forse più di ogni altro ci offre la peculiarità ultima di Croce, quella che illumina la sua celebre tesi: «Ogni vera storia è storia contemporanea».
Alla propria «autobiografia mentale» Croce ha dedicato, oltre al Contributo alla critica di me stesso, numerosi luoghi delle sue opere, della corrispondenza e, soprattutto, del diario che per oltre quarant’anni ha tenuto nell’austero intento di «invigilare» sé stesso. Ritagliando da queste fonti i passi più rivelatori, con una...
A cura di Giuseppe Galasso
Prefazione di Piero Craveri
Con questo saggio il giovane Croce, che era stato sino allora un brillante storico locale, scoprì la sua latente vocazione filosofica, indagando le variegate relazioni fra arte, scienza e storia. E qui ritroveremo non solo la «facilità e il calore» con cui lo compose – come cosa che gli «usciva dal cuore» e non già come «più o meno frivola e...