«Spero di poterla vedere prestissimo. Aspetto con ansia di poterle esporre la mia visione del mondo, e di essere frustato da Lei. Non dimentichi dunque... con la pelliccia». Così scriveva Leopold von Sacher-Masoch alla giovane Aurora Rümelin, che assumerà poi il nome di Wanda. Wanda si mostrò più che comprensiva, e disposta a seguirlo sia in un regolare matrimonio borghese sia in quel gioco rigoroso che, da Krafft-Ebing in poi, è stato definito eros masochistico. E finì anche per dimostrarsi, in questo libro, una eccellente memorialista. «Finito il libro, esaurite le sconce virtù e i dignitosi vizi tutto molto di classe abbiamo limpressione che il matrimonio di Wanda e Leopold sia stato un buon matrimonio, tanto è vero che finì con un divorzio, segno infallibile di coniugio psicologicamente produttivo» (Giorgio Manganelli). «Il libro di Wanda è molto bello» (Gilles Deleuze).