Nel luglio del 1947 giunge nelle librerie francesi come un meteorite una sorprendente opera prima, del tutto estranea - benché a farle da sfondo sia l’invasione nazista - ai canoni imperanti della littérature de guerre di quegli anni. In Giochi proibiti, infatti, il conflitto vive unicamente nei gesti selvatici e scontrosi, negli impenetrabili occhi grigi di una bambina di nove anni..