IN COPERTINA
Affresco di Giotto raffigurante la Giustizia (Cappella degli Scrovegni, Padova).
su concessione del comune di padova – tutti i diritti di legge riservati.
SINOSSI

Medio evo del diritto, come titolo di un’opera di storia, può forse saper di astrattezza e ha bisogno di essere giustificato: proprio sul terreno storico, dove le astrattezze non allignano.
Non è facile. Medio evo – si dice – è soltanto un concetto della nostra mente, qualcosa dunque di relativo, e destinato a sparire quando le ragioni che lo generarono si saranno consumate nella nostra coscienza. E diritto – si dice anche – è una cosa che i giuristi cercano ancora di definire. Queste, le basi dell’astrattezza del titolo, se pur è da ammettere che un’astrattezza abbia basi.
Tuttavia, se vogliamo esser sinceri, confessiamo pure che quelle astrattezze sono state per secoli gli spiragli attraverso i quali lo spirito umano è riuscito a intravedere qualcosa di concreto: altrimenti, non avremmo potuto nemmeno pensare quelle astrattezze.
E a questi spiragli vorremmo che altri occhi si accostassero ancora e ficcasser lo viso: ma, perché essi non temano di veder delle nebbie, noi vogliamo dir subito, adoprando parole tutte dell’uso comune, che codesto qualcosa di concreto è semplicemente una storia del diritto, che ha come sua epoca il medio evo, come teatro d’azione l’Italia.
Ma qui ci nasce l’obbligo di dar conto di ciascuna di queste affermazioni, e proprio per paura dell’uso comune che le ha consacrate, e spesso fraintese. Le ha fraintese in modo particolarmente grave di fronte al primo e fondamentale problema che quella storia pone, e cioè quello delle fonti del diritto. Da questo, perciò, sentiamo il bisogno di rifarci.

Francesco Calasso

«Poi, negli stessi anni, l’altro grande amore, la Recherche di Proust... e a completare il ristretto elenco dei preferiti, un testo giuridico, Medioevo del diritto, di Francesco Calasso. Un prosatore magistrale, così lo definisce Mattarella, e un maestro di quella sintesi che un po’ impronta anche la comunicazione scabra e antiretorica dell’attuale inquilino del Quirinale » (Stefano Brusadelli, intervista a Sergio Mattarella).