Irène Némirovsky
Il malinteso
Piccola Biblioteca Adelphi, 605
2010, 6ª ediz., pp. 190
isbn: 9788845925269
«L'amore, mia cara, è un sentimento di lusso!»: questo cerca di spiegare una madre che molto sa alla figlia innamorata e infelice; e le fa acutamente notare che «gli innamorati immaginano sempre di aver fatto un cattivo affare, a vantaggio esclusivo dell'altro». Ma lei, Denise, non è disposta ad ascoltarla. Quando suo marito glielo ha presentato sulla spiaggia di Hendaye, Yves le è apparso come un giovanotto elegante e raffinato; e poiché alloggiava nel suo stesso albergo, ha creduto che fosse ricco quanto l'uomo che ha sposato, e a cui la lega un affetto tiepido e un po' annoiato. Poi il marito è stato richiamato a Londra da affari urgenti, e con Yves, per la prima volta in vita sua, Denise ha scoperto l'amore: e da quel momento non c'è stato per lei nessun altro al mondo. Il ritorno a Parigi è stato come un brusco risveglio: no, in realtà Yves non è affatto ricco; alla fine della guerra lui, che era cresciuto in un'epoca in cui «c'erano ancora persone che potevano permettersi di non fare niente», si è reso conto di aver perduto tutto, ed è stato costretto a trovare un impiego che lo avvilisce e lo mortifica. E nell'amore di Denise non cerca la passione, ma il riposo. In questa cronaca di un amore sghembo, in questo «studio sentimentale in trompe-l'oeil» (come lo definisce Olivier Philipponnat, autore della biografia dell'autrice), dove si fronteggiano due inconsapevoli egoismi, la giovanissima Irène Némirovsky sfodera già il suo sguardo acuminato e una perfetta padronanza della tecnica narrativa.