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André Leroi-Gourhan

Le religioni della preistoria

Paleolitico

Traduzione di Elina Klersy Imberciadori

Piccola Biblioteca Adelphi, 303
1993, 4ª ediz., pp. 169, 16 Tavole realizzate da R. Humbert sulla base di documenti dell’autore
isbn: 9788845909733

€ 14,00  (-5%)  € 13,30
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SINOSSI

L’opera di Leroi-Gourhan è paragonabile per importanza, in rapporto agli studi sulla preistoria, a quella di Lévi-Strauss in rapporto all’antropologia nel suo complesso. Le sue teorie continuano a essere discusse, e comunque è inevitabile tenerne conto. Con Leroi-Gourhan si può dire che lo studio della preistoria abbia raggiunto un alto rigore nel metodo e insieme una imponente ricchezza di risultati. Una sintesi felice e accessibile di tutto ciò egli presentò nel 1964 con questo breve libro. Come i suoi maestri Mauss e Granet, Leroi-Gourhan sa esporre il risultato di ricerche complesse e laboriose in formulazioni limpide e asciutte. Qui, in particolare, è il significato stesso dell’arte del Paleolitico – quest’arte che nasce perfetta, a un altissimo livello formale, e insieme ci appare del tutto misteriosa, poiché presuppone appunto «le religioni della preistoria»- che viene illuminato da una luce nuova, mentre vengono lasciate cadere molte delle teorie che a lungo hanno avuto corso, e che spesso erano pure proiezioni psicologiche degli studiosi, confermate nel tempo dalle proiezioni di altri studiosi. E Leroi-Gourhan è stato giustamente crudele nello sgombrare il campo e nel precisare ciò che non si può dire. Ma questo andava insieme con altre, poche cose che si possono dire e aspettavano solo di essere scoperte, come ad esempio l’abbinamento segni-animali nell’arte parietale o «l’equivalenza segno femminile-ferita». Con l’umiltà del grande studioso, Leroi-Gourhan si è proposto di «dare una certa vita al messaggio lasciato dall’uomo delle caverne senza contaminarlo con elementi moderni».