SINOSSI

Per abbandonare veramente il ginnasio di Salisburgo già descritto ne L’origine, con la sua nefasta mistura di nazismo e pietà cattolica, il giovane Bernhard doveva scegliere qualcosa che fosse anzitutto, e in tutti i sensi, «nella direzione opposta», il punto più lontano possibile nella direzione opposta. Perciò abbandonare il centro di Salisburgo, dove le persone stesse sono «arte decorativa», e finire nel quartiere più malfamato e più sordido della città, i cui abitanti vengono spesso chiamati «feccia dell’umanità». E in quel quartiere fermarsi nel negozio dell’amabile signor Podlaha: una cantina adibita a spaccio di alimentari, sempre piena di clienti, di movimento, di cose da fare. Quel luogo, al centro dell’«anticamera dell’inferno», ha però qualcosa di oscuramente attraente: i clienti vi entrano anche senza ragione, trafficano con i bollini delle tessere annonarie, parlano della guerra e delle storie per lo più atroci che li riguardano, bevendo rum dalla bottiglia che hanno con sé. L’apprendista Bernhard li ascolta con attenzione vorace, attraverso di loro entra in molte vite, in molte case, spesso portando pesanti borse della spesa e chiacchierando nella lingua cruda e netta del luogo. Impara «a vivere in compagnia di molte persone fra loro diversissime», il suo dono di intenso osservatore si acuisce. Per lui tutto questo equivale, anche se ancora forse non lo sa, a una prima sortita in quello che sarà il suo territorio di scrittore: da quel quartiere che è la «macchia di sporcizia» nella nobile città di Salisburgo, e dall’umida cantina che è il suo centro segreto, si propaga una moltitudine di voci disparate, disadorne, stridenti, che Bernhard amorosamente raccoglierà nella sua prosa angolosa, martellante, obbedendo alla sua vocazione di «disturbatore della pubblica quiete». Così egli ha potuto scrivere che il periodo di apprendistato nel negozio di alimentari è stato il «più importante» della sua vita. «La cantina è stata la mia salvezza, l’anticamera dell’inferno (o inferno) il mio solo rifugio».
La cantina è apparso per la prima volta nel 1976.

Volumi dello stesso autore
Thomas Bernhard

Gelo

«Necessari, indispensabili, inevitabili: questo è il marchio dei libri di Bernhard» (Ingeborg Bachmann).
Traduzione di Magda Olivetti
Fabula, 398
2024 / pp. 356 / € 20,00  € 19,00
Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello
Fabula, 398
2024 / pp. 356 / € 20,00  € 19,00
Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello
Altre edizioni
Thomas Bernhard

La fornace

«Di rado abbiamo fissato scene così intense e allucinanti». (Pietro Citati)
Traduzione di Magda Olivetti
Fabula, 382
2022 / pp. 225 / € 19,00  € 18,05
Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello
Fabula, 382
2022 / pp. 225 / € 19,00  € 18,05
Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello
Altre edizioni
Thomas Bernhard

Ungenach

Thomas Bernhard allo stato incandescente, in un racconto che è l’incunabolo di Estinzione, il suo grandioso, ultimo romanzo.
Traduzione di Eugenio Bernardi
Piccola Biblioteca Adelphi, 766
2021 / pp. 98 / € 10,00  € 9,50
Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello
Piccola Biblioteca Adelphi, 766
2021 / pp. 98 / € 10,00  € 9,50
Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello
Altre edizioni
Thomas Bernhard

Il nipote di Wittgenstein

Un ritratto delicato e terribile, spesso increspato da una selvaggia comicità, che è insieme un ulteriore frammento dell’au­tobiografia di Bernhard.
Traduzione di Renata Colorni
gli Adelphi, 616
2021 / pp. 122 / € 10,00  € 9,50
Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello
gli Adelphi, 616
2021 / pp. 122 / € 10,00  € 9,50
Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello
Altre edizioni